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quarta puntata del Diario da Vienna a cura di Alfonso Navarra

Martedi 21 giugno 2022 – quarta puntata del Diario da Vienna a cura di Alfonso Navarra

(concluso alle ore 17:00)

Martedì 21 giugno 2022 – quarta puntata del Diario da Vienna a cura di Alfonso Navarra

INIZIA A VIENNA LA CONFERENZA DI REVISIONE DEL TRATTATO DI PROIBIZIONE DELLE ARMI NUCLEARI

Oggi, alle ore 10:00, è stata inaugurata dal presidente austriaco-l’Ambasciatore Alexander Kmentt – la prima riunione degli Stati Parti (MSP) del Trattato sulla proibizione delle armi nucleari (TPNW).

Ci sono all’Austria Center (settore M, nello stesso edificio che ospita l’IAEA), parlamentari (ho intravisto Laura Boldrini), sostenitori, esperti di politica, attivisti, creativi, funzionari delle Nazioni Unite e molti altri partecipanti della società civile e dei governi. Decisivo il ruolo di ICAN che con Beatrice Fihn, direttrice esecutiva della Rete, ha preso la parola subito dopo il segretario generale dell’ONU Guterres ed il presidente della Croce Rossa, Peter Mauer. L’intervento di Beatrice: “L’adozione di questo TNPW è frutto del ruolo chiave della società civile. Lavoreremo con i governi per implementare e universalizzare il Trattato” è stato concordato in una assemblea mattutina di ICAN che si è svolta alle ore 9:00.

Sono lì, tutte le persone che hanno riempito l’aula, tra le quali la nostra delegazione di Disarmisti esigenti e WILPF Italia, per discutere i progressi del trattato, lo stato del disarmo e della non proliferazione e pianificare il futuro dell’abolizione giuridica che deve evolvere in eliminazione effettiva degli ordigni.

In questa importante conferenza, gli Stati parti discuteranno le azioni necessarie per attuare gli obblighi previsti dal Trattato, comprese le azioni volte ad assistere le vittime dell’uso e dei test di armi nucleari, a risanare gli ambienti contaminati e ad universalizzare il Trattato.

In questo senso, ad avviso dello scrivente, il vero nodo è se l’incontro coglierà il problema di una maggiore flessibilità in entrata del TPNW e riuscirà a fissare una scadenza per l’eliminazione delle armi nucleari per gli Stati dotati di armi nucleari che decidessero di aderire al Trattato.

Nel momento in cui scrivo, sono in corso numerosi interventi, che alternano i delegati degli stati ed esponenti della società civile. Quale esempio di un discorso svolto dalla seconda categoria di partecipanti, riporto sotto un intervento del presidente del CICR, Peter Mauer.

Lo ritengo molto interessante perché batte sul punto che ritengo cruciale: trovare un modo di impattare sul Trattato di non proliferazione esplorando la complementarietà dei due strumenti.

La posizione dei disarmisti esigenti è che il TPNW deve essere riconosciuto in sede di TNP come una forma di attuazione dell’articolo VI di questo ultimo; quindi bisogna andare ben oltre il terreno proposto dalla Croce Rossa, cioè “la fornitura di assistenza alle vittime e la bonifica dell’ambiente naturale influenzato dall’uso o dalla sperimentazione di armi nucleari“…

Per questo riconoscimento da parte del TNP occorrerebbe, per una parte, la volontà di procurarselo; per l’altra, che gli Stati non nucleari battessero le scarpe sui tavoli del TNP per ottenere quel rispetto dalle potenze nucleari che ancora non è loro accordato.

Per ulteriori informazioni sulla prima riunione degli Stati parte, tornerò con una altra nota stasera; e comunque un consiglio è consultare il sito web della conferenza

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Peter Maurer: “La continua esistenza di armi nucleari è una delle più grandi minacce per l’umanità” | CICR (icrc.org)

Prima riunione degli Stati parti del Trattato sulla proibizione delle armi nucleari

Vienna, 21 – 23 giugno 2022

 

Eccellenze, Signore e Signori,

Oggi è un momento storico.

Ci siamo riuniti qui per mettere in atto il Trattato sulla proibizione delle armi nucleari (TPNW) e per plasmare il futuro del disarmo nucleare.

Un decennio fa, questo poteva sembrare illusorio. Oggi, una proibizione globale, inequivocabile e completa delle armi nucleari – le armi più catastrofiche mai create – è una realtà.

Dobbiamo questa realtà agli sforzi instancabili di molti:

  • Gli Stati, che con convinzione e determinazione, hanno preso iniziative per portare avanti negoziati multilaterali significativi, sapendo che, a causa della vastità dell’impatto catastrofico delle armi nucleari, le preoccupazioni umanitarie dovevano venire prima di tutto.
  • Società Nazionali della Croce Rossa e della Mezzaluna Rossa, che, insieme al CICR, non hanno cessato di chiedere l’abolizione delle armi nucleari da quando le prime bombe atomiche sono state fatte esplodere a Hiroshima e Nagasaki.
  • Organizzazioni della società civile audaci e ambiziose, che nel corso degli anni hanno contribuito a costruire l’impulso e lo slancio che hanno portato all’adozione del TPNW.
  • E il coraggio incrollabile e la speranza dei sopravvissuti all’uso e ai test delle armi nucleari, che hanno guidato i nostri sforzi fin dall’inizio e che non smettono mai di ispirarci. Dobbiamo loro questo trattato.

 

La continua esistenza di armi nucleari è una delle più grandi minacce per l’umanità. Il loro uso avrebbe conseguenze umanitarie catastrofiche, in grado di mettere in pericolo la sopravvivenza stessa del nostro pianeta. I rischi di tale uso sono in crescita, sia in termini di probabilità che di entità degli effetti.

In un momento in cui, sullo sfondo del conflitto in Ucraina, le teorie della deterrenza nucleare sembrano riacquistare vigore e apparente legittimità, è fondamentale rifocalizzare il dibattito su ciò che un uso di armi nucleari – anche una cosiddetta arma nucleare “tattica” a basso rendimento – significherebbe per civili e combattenti, e per l’ambiente naturale da cui tutti dipendiamo.

Se un’arma nucleare dovesse esplodere all’interno o nei pressi di un’area popolata, nessuno Stato o organismo internazionale potrebbe affrontare adeguatamente l’emergenza umanitaria immediata né le conseguenze a lungo termine, né fornire assistenza sufficiente alle vittime.

Perché è così importante concentrarsi sulle conseguenze delle armi nucleari? Perché sono il punto di riferimento rispetto al quale deve essere giudicata l’accettabilità morale, etica e legale di un’arma e devono essere valutate le teorie della deterrenza.

Infatti, mentre lo scopo dichiarato della deterrenza nucleare è quello di mantenere la sicurezza nazionale e regionale, l’esistenza di armi nucleari pone gravi rischi per la sicurezza umana – tra cui la salute individuale e collettiva, il benessere, la sicurezza ambientale e alimentare, così come il clima.

Sono le catastrofiche conseguenze umanitarie delle armi nucleari – sulla salute umana, sull’ambiente, sulle generazioni future – che rendono queste armi disumane, immorali e – dall’entrata in vigore del TPNW – anche illegali secondo il diritto internazionale convenzionale.

Alla luce di queste conseguenze, secondo il CICR, è estremamente dubbio che le armi nucleari possano mai essere utilizzate in conformità con le regole e i principi del DIU.

Inoltre, qualsiasi uso di armi nucleari sarebbe ripugnante per i principi dell’umanità e i dettami della coscienza pubblica. Qualsiasi minaccia di usare armi nucleari è, secondo il CICR, altrettanto ripugnante, perché implica la possibilità di utilizzarle effettivamente.

Il disarmo nucleare è un imperativo umanitario e legale urgente.

La proibizione globale delle armi nucleari mediante il TPNW è un passo cruciale verso la loro eliminazione, che è una responsabilità vitale della comunità internazionale nel suo complesso. In attesa di ciò, è necessario adottare con urgenza misure efficaci di riduzione dei rischi. Questa è in primo luogo la responsabilità degli Stati dotati di armi nucleari e dei loro alleati.

Eccellenze, Signore e Signori,

Ora è il momento non delle parole, ma dei fatti.

La prima riunione degli Stati parti è una pietra miliare importante per il successo del trattato. Stabilirà un quadro per l’effettiva attuazione e la progressiva universalizzazione del TPNW e sottolineerà il significativo valore aggiunto del trattato all’interno della più ampia architettura di disarmo nucleare e non proliferazione. Invierà un chiaro segnale che il trattato è uno strumento credibile in grado di avere un impatto reale.

A tal fine, è importante trovare un equilibrio tra ambizione e realismo.

Il CICR ha presentato un documento di lavoro con raccomandazioni concrete agli Stati Parti sull’attuazione del trattato e sull’esito di questo incontro, che vi incoraggio vivamente a considerare.

Anche la cooperazione e l’assistenza con gli Stati al di fuori del TPNW possono contribuire in modo significativo all’effettiva attuazione del trattato. È pertanto importante sviluppare sinergie, anche nel contesto del trattato di non proliferazione, ed esplorare la complementarità dei due strumenti, in particolare per quanto riguarda la fornitura di assistenza alle vittime e la bonifica dell’ambiente naturale influenzato dall’uso o dalla sperimentazione di armi nucleari.

Il CICR, e il più ampio Movimento della Croce Rossa e della Mezzaluna Rossa, continueranno a lavorare instancabilmente per rafforzare l’adesione al TPNW e la sua attuazione, e per promuovere il disarmo nucleare, fino a quando l’obiettivo di un mondo libero dalle armi nucleari diventerà realtà.

Vi auguro un incontro di grande successo.

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LA RIUNIONE PARALLELA DI YOUTH FOR TNPW

Sempre oggi 21 giugno all’Austria Centre si tiene il primo MSP giovanile che si affianca  al meeting principale degli Stati sul Trattato sulla proibizione delle armi nucleari: per una giornata di workshop, conferenze, advocacy e pianificazione per il futuro.

La Youth MSP riunisce più di 130 giovani provenienti da tutto il mondo con la passione per il disarmo nucleare e la non proliferazione. I delegati di Youth for TPNW portano esperienza in advocacy, politica, creatività, campagne, legge e tanti altri campi.

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