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“L’Occidente contro il resto del mondo”. Giorgio Cremaschi analizza il ruolo della NATO, che abolendo la parola pace mette a rischio il futuro stesso del mondo

di LAURA TUSSI su FARO DI ROMA https://www.farodiroma.it/tag/laura-tussi/

“La Nato non è un’alleanza euroatlantica, ma in realtà è un’alleanza militare mondiale. L’Occidente contro il resto del mondo”. Lo sottolinea Giorgio Cremaschi, storico sindacalista della Fiom e esponente di Potere al Popolo, intervisato da FarodiRoma. L’anno scorso, nel vertice di Madrid, ricorda Cremaschi, “il Documento strategico ha definito chiaramente che la Russia è il nemico principale con cui c’è uno scontro, con un’affermazione proprio di rottura totale. Ma a parte questo vi è la gravità di questo documento. Non mi risulta che altri documenti della Nato avessero affrontato questo tema. E hanno individuato come secondo nemico la Cina. La Cina non è in Europa. Eppure viene individuata come secondo nemico. Viene detto che la Cina, con la sua politica, minaccia – testuali parole – gli interessi, la sovranità e i valori della Nato: quindi la Cina è considerata il secondo nemico.
Ovviamente vengono elencati poi gli stati nemici classici (Iran, Corea eccetera) e si definisce un impegno militare della Nato in vaste zone del mondo, come il Sahel e il Medio Oriente e l’Indocina. Ritorna in campo l’Indocina. Dall’epoca del Vietnam non sento più parlare della Indocina”.

Cremaschi, ma tutto questo è passato sotto silenzio?
Noi lo abbiamo denunciato al Controvertice di Madrid, ma viviamo travolti da una propaganda guerrafondaia, e l’opinione pubblica è stata tenuta all’oscuro del fatto che la Nato con questo Documento strategico non solo ha deciso di rafforzare il conflitto con la Russia, ma ha assunto una dimensione di conflitto mondiale cioè la Nato è in guerra con tre quarti del mondo, il mondo dei Brics, poi vi è un elenco vario, è un manifesto ideologico: i nostri valori e i loro. Noi siamo la democrazia, voi siete le dittature: è un documento di guerra al resto del mondo, dall’Occidente al resto del mondo ed è di una gravità inaudita perché, ripeto, saltano un po’ di attenuazioni, di ipocrisie che si erano tenute nel passato. La Nato non è più euroatlantica anche se i suoi aderenti si chiamano euroatlantici, ma è un’alleanza militare mondiale che sfida il mondo.

Il Documento strategico della NATO sostiene il riarmo di massa e la convinzione profonda che l’arma nucleare sia uno strumento di pace. Lo dico così. Tra l’altro vi è una frase che fa venire i brividi. Perché a un certo punto nel documento, la Nato dice che per quanto riguarda l’uso dell’arma nucleare per le sue previsioni vi sia un uso remoto e dico remoto. Remoto e non escluso. Cioè remoto è già un termine che riguarda anche la vicinanza: vuol dire distanza. Non è tanto vicino, ma non è fuori dalle nostre distanze, dalle nostre dimensioni. Il vertice Nato: un vertice gravissimo e pericolosissimo nel quale si è scatenata tutta la belva guerrafondaia. Prendendo, a questo punto, voglio dirlo esplicitamente, a pretesto la guerra in Ucraina, perché io non credo che si costruisca così come è vero e giusto dire che Putin non ha sicuramente deciso negli ultimi giorni di fare la guerra all’Ucraina e quindi sussiste un progetto politico e militare che viene da lontano almeno dal 2014 da quando è scoppiata la guerra nel Donbass.

Però è altrettanto vero che un progetto così profondo di riarmo mondiale contro il resto del mondo non si inventa in pochi minuti…
Vuol dire che la Nato lo meditava da tempo e vuol dire che siamo appunto di fronte a un progetto di grande guerra e di confronto e dominio mondiale che noi dobbiamo contrastare. Questo è il mondo occidentale, capitalistico, “bianco”, che con un linguaggio da epoca coloniale ottocentesca, “noi siamo la civiltà e portiamo la civiltà nel mondo”, si arma contro il resto dell’umanità. Questo è di una gravità assoluta.
2 – A dare la linea di quella che sarà l’Alleanza atlantica del futuro, nel pieno della crisi in corso a causa della guerra in Ucraina, il segretario generale Stoltenberg ha posto l’entità del rafforzamento a est.
A contare non sono solo l’aumento delle forze militari, ma la modifica dell’intera postura di difesa e deterrenza, ossia come la Nato intende usare uomini e mezzi per garantire l’espansione del patto Atlantico.
Purtroppo per il popolo della pace e per l’intera umanità, alla Nato del futuro servono nuovi investimenti. Il bilancio dovrebbe quasi raddoppiare.

Non cambia la mentalità della guerra fredda di creare nemici e impegnarsi in conflitti sul campo?
Alla Nato del futuro servono nuovi investimenti a bilancio. Dovrebbe quasi raddoppiare la spesa globale militare, dunque non cambia la mentalità della guerra fredda di creare nemici e impegnarsi in conflitti sul campo. Direi che siamo oltre la guerra fredda perché questo vertice si sta talmente ingrandendo, è una minaccia di guerra a tutto il mondo ed è un impegno di guerra diretta verso la Russia cioè noi siamo in guerra e in questo momento, combattono formalmente solo l’Ucraina contro la Russia, ma con una quantità enorme di armi e anche di consiglieri e di aiuti, non sono solo armi sono guerriglieri e consiglieri.
La Nato è in guerra contro la Russia e d’altra parte il ministro della difesa di Stato maggiore delle Forze Armate della Gran Bretagna che si chiama Sanders esattamente come il senatore socialista americano che ha lo stesso nome ma non credo che abbia le stesse intenzioni e posizioni. Sanders ha dichiarato che bisogna prepararsi a mandare i soldati contro la Russia quindi noi siamo ancora dentro un meccanismo di escalation militare che va avanti e che viene alimentato e che si alimenta su se stesso e di cui la prima vittima attualmente è l’Europa. In tutte le sue forme: Europa come Russia, Ucraina, come unione europea, Francia, Germania e così via. L’Europa è uscita dall’Europa come Unione Europea. Francia e Germania paesi dove vi è il dominio totale in questa situazione, sia quello dei paesi con governi di destra e di estrema destra è bene ricordarlo guerrafondai, hanno trascinato con sé tutti gli altri e quindi è una spinta propulsiva. E trovo un po’ ridicolo che si può dire però l’altra Europa più riflessiva di Macron e poi ci mettono sempre Draghi anche se non è vero perché in realtà è un paracarro degli Stati Uniti dentro l’Unione Europea.
Ma la verità è che l’Europa che pensava di dialogare con la Russia non conta nulla e conta solo il campo militare. Già sussiste il vertice del G7 per altro che è una specie di sindacato di controllo della Nato. E’ bene ricordarsi che la Nato è fatta un po’ a scatole cinesi. E’ una matrioska: ci sono gli Stati Uniti al centro di tutto e sono loro che comandano. Poi un’altra matrioska un po’ più grande a turno che è il G7 e dopo la Nato che è diciamo così è il terzo livello e poi dopo ci sono altri paesi di confine, come l’Ucraina che sono aggregati alla Nato e sono un quarto livello anche se non sono formalmente della Nato, ma ormai ne fanno parte. Quindi al centro il nocciolo duro sono i potenti, gli Usa che comandano e che poi riuniscono il G7 che prende e impone decisioni alla Nato: tutto il resto non conta.
In seguito, vi sono appunto i governi che vogliono fare di più, i polacchi e la Gran Bretagna. E’ il modello di governance della Nato e quindi dentro questo modello di governance è evidente che la decisione di fondo, che è stata presa, è quella di mandare avanti la guerra. La parola pace è stata abolita. La parola pace nel vocabolario della Nato e nel vocabolario dell’Unione Europea non esiste.

Laura Tussi

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Bibliografia essenziale:

  • Laura Tussi e Fabrizio Cracolici, Resistenza e nonviolenza creativa, Mimesis Edizioni.
  • Laura Tussi e Fabrizio Cracolici, Memoria e futuro, Mimesis Edizioni. Con scritti e partecipazione di Vittorio Agnoletto, Moni Ovadia, Alex Zanotelli, Giorgio Cremaschi, Maurizio Acerbo, Paolo Ferrero e altr*
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