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Su la Testa: Riace. Musica per l’Umanità

Rivista Su la Testa – Argomenti per la Rifondazione Comunista

 

Direttore: Paolo Ferrero

 

Riace. Musica per l’Umanità

REDAZIONE SU LA TESTA

RECENSIONI

 

 

di Oliviero Sorbini

 

Laura TUSSI e Fabrizio CRACOLICI (a cura di), Riace. Musica per l’Umanità, con intervista a Mimmo Lucano, Mimesis Edizioni, Milano 2019

Perché leggere un saggio corale, con contributi diversi fra loro per contenuti e obiettivi? La domanda è lecita, e me la sono posta prima di iniziare a leggere questo libro.

Oggi posso rispondere. Il testo in questione è una sorta di instant book, con molteplici e variegati contributi che come filo conduttore ha, nella prima parte, l’esperienza di Riace e quella conseguente patita da Mimmo Lucano. E altro ancora: la musica per l’umanità, la musica per la pace e la solidarietà.

Apre il libro Alex Zanotelli, con grande assertività e soffermandosi su due concetti apparentemente ben distanti fra loro: il pericolo nucleare e il rifiuto dell’Altro. Apparentemente!

Segue Vittorio Agnoletto, che si sofferma sulla storicità del fenomeno dell’immigrazione e il suo far parte dell’intero passato dell’umanità. E poi, di seguito: analisi contenutistiche e suggerimenti per riflettere; Adelmo Cervi, Alessandro Marescotti, Moni Ovadia e Gianmarco Pisa, fino ad arrivare all’intervista di Laura Tussi a Mimmo Lucano. Inutile riassumerla, meglio leggerla. Per spiegare cosa è stato e rappresenta il “modello Riace”, e chi è Mimmo Lucano, non servono le mie parole.

L’ultima parte del libro vede gli interventi di musicisti quali Agnese Ginocchio, Gianfranco D’Adda, Renato Franchi, Marino Severini, impegnati sui temi della pace, e del giornalista Daniele Biacchessi, coinvolto anch’egli in quello che potremmo definire il “movimento musicale pacifista”.

L’intervento di chiusura di Alfonso Navarra non è soltanto riepilogativo, ma anche propositivo, come si addice ad un attivista antinucleare impegnato da decenni. Il nuovo umanesimo è la nonviolenza: questo concetto è contenuto nella sua conclusione.

Durante la lettura, mi sono rivisto sedicenne ad ascoltare ore di interventi durante le riunioni dei collettivi. Non sempre capivo tutto, qualche volta ero in silenzioso disaccordo, altre volte in entusiastico accordo. A volte mi domandavo: che ci azzecca questo? E qualche volta rimanevo con il mio dubbio, ma in altre occasioni, solo continuando ad ascoltare, comprendevo poi la connessione. Così è stato per me, con questo libro.

Aver letto Riace. Musica per l’Umanità, con intervista a Mimmo Lucano è stato per me come aver preso parte a una riunione, un sano collettivo con molte eccellenze. Per questo, malgrado sia nato come instant book, lo ritengo un valido strumento per apprendere e riflettere, al di là del progredire delle vicende di Mimmo Lucano a cui sostanzialmente il testo è dedicato. Non dimentichiamo che una quota della vendita di ogni libro va in parte a sostenere il pagamento delle spese legali dei processi di Lucano.

Efficaci e dissacranti la cover e le illustrazioni di Giulio Peranzoni e Mauro Biani, celebri illustratori e vignettisti.

Tutti gli interventi hanno un loro “perché” oggi, e lo avranno domani. La storia del sindaco Lucano non è nata per caso – è quella di chi si impegna a proprio rischio per riaffermare i migliori valori e ideali degli esseri umani – e non sarà l’ultima. Quei valori che Moni Ovadia definisce, nel proprio intervento, propri di chi è prima di tutto un Mentsch.

Il libro, senza dubbio, suggerisce una prospettiva: l’uso delle arti, in questo caso la musica, da parte dei Mentsch per contrapporsi alla brutale forza delle armi. Attraverso le arti, i Mentsch possono crescere di numero e trovare, con la creatività, nuovo ottimismo e grande forza.

 

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Rivista.eco – Dalla memoria alla terrestrità

Razzismo, ecologia e pace insieme, “L’educazione come arma della pace”

Rivista.eco – Dalla memoria alla terrestrità

Come una ricercatrice sui problemi educativi, lavorando con i Disarmisti esigenti, è pervenuta, partendo dalla “Pedagogia della Resistenza”, ad affrontare i temi intrecciati del razzismo, dell’ecologia e della pace. Educazione alla pace e educazione ecologica sono intrecciate e interdipendenti

Maria Montessori "Educazione come arma della Pace" su Rivista.eco - organo ufficiale della rete mondiale di educazione all'ambiente diretta dal Professor Mario Salomone

In collaborazione con lo storico Fabrizio Cracolici, ANPI (Associazione nazionale partigiani d’Italia) e Alfonso Navarra, portavoce dell’associazione Disarmisti Esigenti oggi, ciascuno con le sue competenze, siamo pervenuti a trattare di Pedagogia della Resistenza e Educazione alla Terrestrità, di formazione e educazione.

In questo ambito, nei nostri libri e nelle nostre pubblicazioni, proponiamo un nuovo percorso di accompagnamento alla formazione e allo sviluppo della conoscenza dei diritti civili e dei diritti inalienabili della persona. La pace con la natura è condizione della giustizia sociale e educazione alla pace e educazione ecologica sono, nella nostra visione, intrecciate e interdipendenti.

Dobbiamo considerare il mondo umano come parte integrante del mondo naturale e una riconciliazione solo tra esseri umani, che prescinda dal ripristino di un rapporto armonico con gli equilibri ecologici, non ha basi per avanzare.

Una pedagogia del futuro, ripartendo dalla scuola

La nostra è una pedagogia del futuro collegata alla nuova cultura della pace del XXI secolo per la quale ricerchiamo, lavoriamo, sperimentiamo.

Insomma, un percorso di sviluppo della democrazia, della cittadinanza attiva, della partecipazione. Per educare all’antifascismo, all’antirazzismo e alla nonviolenza, secondo il monito di Stéphane Hessel, il partigiano autore di “Indignatevi!”,  (“Indignatevi!” è il libro denuncia scritto da Hessel,  partigiano, novantatreenne, sui mali della nostra epoca)

occorre ripartire proprio dall’istituzione scuola. Noi non troviamo altra soluzione, perché la scuola, ancora prima della famiglia, rispecchia il pluralismo e la diversità impliciti nella società.

Pluralismo e diversità che si vengono a manifestare nel processo educativo: nel percorso didattico si scoprono le caratterialità, le criticità, le implicite diversità, le esigenze del singolo studente che mutua e assimila varie istanze e diverse forme di contenuto dal nucleo familiare di origine.

Le leggi razziali nazifasciste del 1938

La scuola, tra l’altro, in un passato che non dobbiamo dimenticare e archiviare, ha subito la discriminazione e l’intolleranza: basti pensare alle leggi razziali nazifasciste del 1938. E la scuola, pur con diversa entità ed intensità, continua ancora a discriminare e a prendere provvedimenti contro i più deboli. Anche il finanziamento pubblico alle scuole private è una forma di discriminazione. La riduzione degli insegnanti di sostegno ai bambini diversamente abili, la negazione della mensa ai meno abbienti sono forme di discriminazione.

I quesiti sono sempre aperti perché auspichiamo una scuola che si apra sempre più alle differenze, agli altri, e non solo da parte degli studenti, ma anche da parte degli insegnanti. Anche il mondo adulto viene messo in discussione nell’ambito e nell’ambiente scuola. Quindi una scuola più aperta. Una scuola che si apra alle implicite esigenze di ciascuno, ai caratteri di cui ognuno è portatore, alle difficoltà implicite che ciascuno presenta. È necessario costruire una scuola senza discriminazione, dove l’altro sia considerato depositario di un’autentica ricchezza da risocializzare e ripartecipare, una ricchezza da condividere nella convivenza del quotidiano secondo un impegno di responsabilità e di indignazione contro tutte le discriminazioni, contro l’intolleranza, il non rispetto e la violazione dei diritti umani.

Una nuova ricchezza sociale partecipativa che vada a incrementare un discorso di civiltà a misura di persona, per una comunità, per un assetto sociale e civile aperto alle differenze, alle divergenze, anche al conflitto, come sostiene il nostro amico Daniele Novara, direttore del Centro psicopedagogico per la pace e la gestione dei conflitti. Infatti, il conflitto è implicito nell’educazione. Noi parliamo di nonviolenza, ma con questo concetto non intendiamo un’idea di passività, di remissività, di rassegnazione, di debolezza, di lassismo, di incoerenza, di menefreghismo; intendiamo nonviolenza, in senso stretto, come cooperazione, interdipendenza, interconnessione su quelli che sono i diritti umani.

Le strumentalizzazioni di Mussolini

È quello che già sosteneva la grande pedagogista, Maria Montessori, che fu perseguitata dal fascismo. Mentre in tutt’Italia, in Europa e nel mondo divampava la violenza del secondo conflitto mondiale, la Montessori portava nei suoi convegni messaggi di speranza e di pace per l’intera umanità, a partire dall’infanzia. Inizialmente fu vezzeggiata dal fascismo, perché Mussolini voleva strumentalizzare le sue scuole, ma l’impostazione di pensiero di Maria Montessori contrastava nettamente con l’ideologia fascista e l’indottrinamento del regime; basti pensare ai principi di istruzione su cui si fondavano i dettami fascisti per indottrinare la Gioventù Balilla, basati sull’individualismo, sulla competitività ad oltranza, sul disprezzo, sull’aggressività nei confronti dell’altro.

Disvalori fascisti che, anche secondo Stéphane Hessel, sono attualmente veicolati dai mezzi di comunicazione di massa: come la cultura dell’oblio, il consumismo sempre più esasperato, estetizzante e individualistico, la competizione di tutti contro tutti; in sostanza il pensiero unico, capitalista e neoliberista.

Tornando al concetto di nonviolenza, Maria Montessori ne era promotrice, e il suo celebre motto “L’educazione come arma della pace” è un importante ossimoro per sostenere che tutto si gioca a partire dall’educazione, a partire dalla scuola, per creare contesti di socialità e di solidarietà, per andare oltre le dittature, i totalitarismi, gli sciovinismi, i nazionalismi, proprio per costruire ambienti di pace nel quotidiano.

Il bambino è portatore di pace già nel suo contesto quotidiano, a livello microsociale: e questa è una leva per arrivare, in ultima analisi, a un livello di costruzione della pace universale e globale.

Note: Rivista.eco, organo ufficiale della rete mondiale di educazione all’ambiente, diretta dal Professor Mario Salomone:
https://rivistaeco.it/dalla-memoria-alla-terrestrita-razzismo-ecologia-e-pace-insieme-leducazione-come-arma-della-pace/

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Tempi di fraternità: pace per l’umanità

Un innovativo spazio di accoglienza all’interno del sito della rivista Tempi di Fraternità dal titolo emblematico Pace per l’umanità

Sezione Pace per l'umanità nel sito della storica rivista Tempi di Fraternità

In collaborazione con Fabrizio Cracolici, è stato creato un ambito, un nuovo spazio, in un innovativo settore culturale dal titolo Pace per l’umanità dagli amici e compagni della storica rivista delle comunità e delle realtà di base, nata sulla scia del concilio Vaticano secondo, dal titolo emblematico Tempi di fraternità, per ampliare il sito della rivista che si occupa e tratta approfonditamente vari temi importanti, dall’ecumenismo al dialogo interculturale e interreligioso.

Con Fabrizio Cracolici, all’interno di questo sito nel nuovo ambito dal titolo Pace per l’umanità, scriviamo e pubblichiamo articoli riguardanti i più svariati temi della pace e della nonviolenza, dell’antifascismo, dell’accoglienza, della non discriminazione, delle pari opportunità, affrontando anche le grandi questioni relative all’ampio panorama del disarmo nucleare, della denuclearizzazione dal basso e della proibizione delle armi nucleari a livello di trattati internazionali Onu. Gli amici e compagni di Tempi di Fraternità ci hanno regalato una grande opportunità: un importante spazio e ambito culturale da coltivare nell’ambito del sito della rivista Tempi di Fraternità al fine di porre in risalto le competenze, i concetti e le azioni, tradotte in buone pratiche in tutti questi anni di attivismo sociale e civile per crescere nella costruzione, da realizzare insieme, di un’educazione alla cittadinanza attiva e globale a partire dai grandi obiettivi dell’agenda ONU 2030 e della carta della terra: la pace per l’umanità.

 

Sezione Pace per l’Umanità all’interno del sito della Rivista Tempi di Fraternità:

https://www.tempidifraternita.it/public/pace/indice_art.htm

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